Quando si investe nella realizzazione di un edificio industriale, al giorno d’oggi, oltre alla solidità e alla sicurezza della struttura, ci sono aspetti che sono diventati un valore aggiunto fondamentale. L’ascolto delle esigenze del cliente, così come la fase di studio della soluzione ottimale, divengono, quindi, le leve principali nella scelta di un partner a cui affidarsi per la realizzazione di un progetto architettonico.
Lo studio preventivo di una soluzione strutturale efficiente che consenta una successiva ed ideale organizzazione degli spazi industriali può far risparmiare tempo e costi, oltre a garantire una migliore armonia architettonica.
Così nasce la collaborazione tra BPR Group e Truzzi S.p.A., una partnership volta alla definizione di progetti ottimali per il cliente, che sappiano tener conto del connubio tra aspetti strutturali e le soluzioni Lean.
Confronteremo due soluzioni diverse per lo stesso progetto: un ampliamento industriale realizzato senza uno studio preventivo Lean e l’ipotesi di come si sarebbe sviluppato il progetto se la partnership tra Truzzi e BPR fosse già stata consolidata.
BPR Group e Truzzi S.p.A.: inizio della collaborazione
BPR Group è una società di consulenza aziendale, specializzata nell’applicazione dei concetti Lean sui processi produttivi. Nata nel 2000; oggi sviluppa progetti in tutta Italia, grazie all’esperienza consulenziale acquisita ed alle competenze sviluppate nella realizzazione di impianti automatici e manuali.
Truzzi S.p.A. è un’azienda operativa da 65 anni che progetta e realizza edifici industriali prefabbricati in calcestruzzo armato. Truzzi definisce gli edifici che realizza “architetture del lavoro”, proprio perché pensate e realizzate con l’intento di rispondere alle esigenze dei propri clienti, cogliendone i bisogni anche inespressi.
Sul territorio nazionale, le due realtà sono dei punti di riferimento per l’industria. Seppur in settori apparentemente distanti, entrambe le aziende hanno un obiettivo comune: quello di offrire al cliente un servizio su misura, utile a soddisfare i bisogni, tenendo presenti elementi contestuali, legati alla realtà in cui si è inseriti. Tale direzione condivisa ha condotto all’unione delle forze per donare al cliente una soluzione semplice e ottimizzata, un investimento che possa portare il cliente a ridurre notevolmente i consumi nel lungo termine.
La soluzione realizzata senza lo studio preventivo congiunto
Una volta realizzato il progetto strutturale, che prevedeva l’ampliamento dello stabilimento tramite il collegamento di due edifici esistenti, il committente si è rivolto ai consulenti di BPR, per definire l’organizzazione del proprio workflow.
Partendo dal layout architettonico del nuovo stabilimento e dall’analisi dei processi e dei tempi, insieme all’utilizzo di strumenti di simulazione, il team operativo ha potuto studiare la disposizione più efficiente dei reparti e definire il nuovo layout di dettaglio.
Dopo l’approvazione della proposta da parte del cliente, è stata avviata la fase di realizzazione del progetto che, alla sua conclusione, ha subito permesso di ottenere indiscutibili benefici per l’azienda, tra cui:
- Riduzione dei tempi ciclo delle fasi di lavoro;
- Incremento della capacità produttiva;
- Riduzione dell’incidenza delle missioni logistiche;
- Diminuzione del lead time di fabbrica;
- Aumento della rotazione di magazzino.
Tuttavia, il dubbio che ci si è posti al termine dell’attuazione è stato: cosa sarebbe accaduto se BPR Group fosse stata coinvolta nelle fasi iniziali di studio del progetto, sarebbe stato possibile garantire la massima efficienza ed un consistente risparmio per il cliente finale?
L’ingegneria strutturale unita a quella gestionale: la soluzione in collaborazione con Truzzi S.p.A.
Se i consulenti aziendali di BPR Group fossero stati coinvolti fin dal primo momento, avrebbero sicuramente ipotizzato soluzioni alternative all’ampliamento dello stabilimento. In particolare, avrebbero preso in considerazione l’ipotesi di demolire uno dei due stabilimenti esistenti al fine di realizzare una struttura unica, più efficiente a livello logistico – produttivo.
L’idea è stata condivisa con un team di ingegneri di Truzzi S.p.A., fin da subito disponibili ad instaurare uno scambio di competenze e di pareri per formulare la soluzione ideale per il cliente.
Confrontando, mediante l’utilizzo della simulazione, le varie soluzioni a disposizione, la demolizione di uno dei due edifici esistenti si è dimostrata l’ipotesi che avrebbe portato maggiori vantaggi al nostro cliente. Il team di ingegneri di Truzzi S.p.A. si è occupato della definizione di un layout ipotetico, grazie alla quale è stato possibile comprendere i reali benefici che il cliente avrebbe potuto ottenere mediante la demolizione e la successiva ricostruzione:
- Riduzione delle percorrenze del 35%;
- Aumento dei volumi produttivi con un’ottimizzazione dello spazio (riduzione del layout del 15%);
- Realizzazione di un unico stabilimento più funzionale e visivamente più armonioso;
- Linearizzazione e razionalizzazione dei flussi.
Con queste consapevolezze e tenendo conto degli aspetti strutturali, i progettisti di Truzzi S.p.A. si sono occupati di proporre due possibili varianti attuative:
- Soluzione 1. La maglia strutturale di 24 m x 24 m comporta soluzioni in copertura molto pesanti, con conseguente ripercussione su ogni elemento della struttura. L’aggravio di costo rispetto alla spesa già sostenuta risulta pari a 100.000-110.000€ circa.
- Soluzione 2. Questa ipotesi ha come caratteristica principale la divisione dell’edificio in tre. Ciò permette un’ottimizzazione della struttura dell’edificio prefabbricato diminuendo le azioni sollecitanti in ogni elemento e garantendo una prestazione migliore in caso di sisma. Confrontato con la spesa relativa all’integrazione degli edifici attuali effettivamente sostenuta dall’azienda, l’aggravio di costo risulta pari a 50.000-60.000€ circa.
Conclusioni
Spesso le aziende privilegiando una visione conservativa, considerano come unica alternativa quella di ampliare i propri edifici industriali senza valutare, insieme a professionisti del settore, tutte le ipotesi percorribili.
In questo Case Study abbiamo visto come l’ipotesi di demolire parte della struttura esistente avrebbe comportato un vantaggio sia in termini di ottimizzazione dei flussi logistico-produttivi interni ed esterni, sia a livello di ottimizzazione della progettazione dell’edificio.
Demolire parte di uno stabilimento comporta sicuramente un costo per un’azienda, ma come dimostrato in questo specifico caso, i benefici sarebbero stati tali da stimare un ritorno dell’investimento inferiore ai due anni, grazie alle ottimizzazioni strutturali e logistiche.
Contatta i consulenti BPR Group per valutare come espandere al meglio i tuoi spazi, tenendo conto dell’efficienza produttiva.