Scritto da: BPR Group
Il 25° anniversario di BPR Group è stato un’occasione speciale non solo per celebrare un traguardo importante, ma anche per guardare al futuro dell’impresa in un contesto globale sempre più complesso e incerto.
Abbiamo avuto l’onore di ospitare Sebastiano Barisoni, Vicedirettore di Radio 24, giornalista economico e autore del libro Terra Incognita, per una riflessione su trasformazioni epocali che coinvolgono economia, società e mondo del lavoro.
In questo articolo, comprenderemo quali sono le caratteristiche della quarta rivoluzione industriale e quale sia il valore dell’empatia umana nell’era dell’algocrazia.

Le "3 I" della Rivoluzione di Sebastiano Barisoni
Barisoni ha identificato tre caratteristiche che denotano tutte le rivoluzioni, compresa la quarta rivoluzione in corso: essere indistinte, irreversibili e imprevedibili.
A differenza di una crisi, che può colpire solo settori o aree specifiche, una rivoluzione è indistinta: attraversa ogni comparto economico e sociale, senza eccezioni.
Nella storia dell’economia abbiamo assistito a tre grandi rivoluzioni industriali: la prima, nel Settecento, segnata dall’introduzione del vapore e dei telai meccanici; la seconda, nel Novecento, con l’avvento delle catene di montaggio alimentate da carbone e petrolio; la terza, nel dopoguerra, caratterizzata dalla nascita del consumatore moderno e dei bisogni indotti.
Oggi viviamo nella quarta rivoluzione industriale, quella del digitale e della rete: un cambiamento profondo che trasforma tutto, dalla produzione alla relazione con il cliente.
Una rivoluzione è anche irreversibile ed è questo, forse, l’aspetto che genera maggiore inquietudine. In periodi di crisi, si osserva frequentemente nelle società una propensione, radicata nella natura umana, a idealizzare il passato e a ricercarvi un senso di sicurezza e continuità. Ma rimanere ancorati a modelli superati e non riconoscere la natura rivoluzionaria del cambiamento, significa per un’azienda perdere l’opportunità di applicare nuovi approcci, metodologie e tecnologie.
Infine, ogni rivoluzione è imprevedibile, non esiste una mappa certa. Oggi non possiamo sapere con esattezza dove ci porterà questa trasformazione 4.0, alimentata da intelligenza artificiale, digitalizzazione e globalizzazione, ma possiamo fare delle previsioni basate su tendenze e dati. Come ogni grande fase esplorativa, anche questa porta con sé opportunità e rischi, ma solo alla fine si potrà comprendere appieno la direzione presa.
Un aspetto però è già chiaro: questa rivoluzione si gioca sul valore aggiunto. Non è più sufficiente offrire un prodotto o un servizio: il cliente, oggi più che mai, ha accesso a una comparazione globale di prezzi, prodotti e servizi e valuta il valore in base all’esperienza, alla personalizzazione, alla relazione.
Si tratta di un ribaltamento del rapporto di forza: è il cliente a determinare il valore, e non l’impresa a dettare le regole. In questo contesto, chi non è in grado di offrire valore reale e distintivo è destinato a restare indietro.

Le aziende nell’era dell’algocrazia
Mentre le prime rivoluzioni industriali avevano visto l’introduzione di manufatti come macchine a vapore, macchine tessili e tecniche di produzione metallurgica, con l’avvento della quarta rivoluzione industriale, l’algoritmo è diventato il protagonista.
Gli algoritmi hanno la capacità di regolare flussi di dati, veicolare scelte di consumo e definire processi aziendali, favorendo la standardizzazione. Pur avendo un’elevata personalizzazione dell’esperienza, c’è qualcosa che ancora non possono fare: sostituire l’empatia umana.
La domanda che ci siamo posti a fronte di questa situazione è: come può l’uomo interagire con l’algoritmo? Quali sono rischi? Quali le opportunità?
Durante l’evento, Sebastiano Barisoni ha risposto a questa e ad altre domande fornendoci una bussola per navigare in terre incognite.

Il valore aggiunto delle imprese non è (solo) tecnologico: sono le persone a fare la differenza
In un contesto industriale sempre più digitalizzato, dominato da algoritmi e automazione, il vero vantaggio competitivo non risiede solo nella tecnologia, ma nella capacità umana di comprendere, interpretare e consigliare.
Gli algoritmi possono elaborare dati, individuare anomalie e proporre soluzioni basate su schemi ricorrenti. Non sono però in grado di cogliere le specificità culturali, operative e strategiche di un’impresa manifatturiera, né di capire perché una determinata soluzione possa funzionare in un contesto e non in un altro.
Un software può suggerire il “layout ottimale” in base ai flussi, ma solo un consulente con esperienza sul campo saprà valutare se quella soluzione è davvero attuabile, sostenibile, e coerente con la cultura dell’organizzazione.
In BPR Group, la consulenza è l’anello che unisce la tecnologia alle persone, trasformando l’innovazione in valore reale. Affianchiamo le imprese non solo con soluzioni tecniche, ma con empatia, ascolto e visione strategica, perché ogni trasformazione industriale ha successo solo quando è costruita attorno alle persone che la rendono possibile.

Algocrazia e valore umano: la sfida di BPR Group
L’intervento di Sebastiano Barisoni è stato illuminante rispetto a tematiche che toccano particolarmente la nostra e molte delle realtà aziendali: la crisi economica globale, il fenomeno dell’algocrazia, il passaggio generazionale nelle aziende e il valore dell’empatia.
In un mondo in cui le macchine sembrano dominare è necessario ricordarsi del valore umano e dell’importanza di quest’ultimo per rimanere al passo con i tempi.
In BPR Group supportiamo imprese e persone nel cogliere le opportunità della rivoluzione in corso e della trasformazione digitale, con soluzioni su misura che nascono dalla nostra formazione continua, esperienza e capacità di accompagnare il cliente nel cambiamento.
Contattaci oggi stesso per scoprire i nostri servizi.